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Natale 2020: una sconcertante verità psicologica

Come ultimo articolo prima della pausa natalizia vorrei tornare a parlare del Natale: periodo dell’anno di gioie, ma anche di tristezza. Cosa può raccontarci la psicologia su questa festa?

Dopo aver stilato una lista di regali non potrei non accontentare chi nel natale non vede la magia invernale di ficchi di neve, dolci e caminetto.

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Il Natale causa sintomi depressivi?

Un fenomeno, noto come solstizio di inverno nell’antichità rappresentava una festività nota – ad esempio i Saturnalia o appunto il Natale. Si tratta di un momento dell’anno in cui il sole ferma il suo cammino, quasi dovesse morire per sempre, per poi riprendere a girare intorno al nostro pianeta. Il sole raggiunge la massima distanza angolare rispetto al piano dell’equatore terrestre. Questo fenomeno condiziona l’orario del tramonto rendendolo il girono più corto dell’anno. Sappiamo per certo quindi che il Natale non ha origini solo cristiane ma nasce dall’incontro di varie culture che partono dal movimento solare.

Il solstizio di inverno, diminuendo le ore di luce, rende più probabile un disordine affettivo stagionale (SAD). È un disturbo comune che avviene con un moderato cambio di umore parallelamente al cambio delle stagioni. Winter blues (in prossimità dell’inverno), summer blues (in prossimità dell’estate). Se ti senti triste durante le feste, va bene.

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Voglia di cibo e regali: nient’altro che un meccanismo di difesa

Ognuno di noi può mettere in atto nella sua vita uno o più meccanismi di difesa, di solito volti a “spiegare” a noi stessi ciò che accade nel mondo. Durante le feste natalizie non è strano notare come la sicurezza delle tradizioni attivi in noi il meccanismo del controllo onnipotente. Questo meccanismo nasce fina da bambini. Quando il neonato alle prese per la prima volta con le “offese” del mondo esterno vede intervenire alla sua cura una figura materna si convince di avere un potere sul mondo.

Ne deriva la sensazione di poter influenzare il mondo che si ritrova proprio negli auguri che ci scambiamo per Natale. I riti e le tradizioni suggeriscono una sicurezza psicologica di cui abbiamo bisogno inconsapevolmente per colmare quelle antiche paure provate dai nostri antenati che vedevano improvvisamente accorciarsi le giornate e arrivare presto le tenebre. I regali che ci scambiamo sotto l’albero, i panettoni, i cioccolatini, ci fanno sentire apprezzati. Abbiamo delle persone di riferimento cui poter sempre contare, un po’ come la mamma per il neonato.

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Dall’amore natalizio al Grinch delle feste

Il natale è una festività amata quanto mal sopportata; ma perché? In questo giorno dell’anno possiamo avere ricordi piacevoli del natale passato con presenze affettuose e costanti. Oppure ricordare l’assenza di una figura di riferimento adeguata, non necessariamente a lungo termine, ma nel periodo in cui si celebrano tradizioni in famiglia. Queste dinamiche individuali e di gruppo trasformano il Natale da momento di gioia e pienezza a momento in cui l’elettricità e l’ansia sono nell’aria. Nella nostra memoria si creano ricordi emotivamente freddi legati alle feste che andranno a consolidarsi negli anni a venire. Non tutto è perduto: rimarranno tali solo se non intervenga qualcosa o qualcuno in grado di modificarli positivamente, con il calore di un abbraccio o di una carezza.

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Un Natale diverso

Siamo nel 2020 e ormai ne avrete sentite di cotte e di crude su questo periodo: nuovo DPCM, poche tradizioni da poter mantenere, parenti lontani. Si preannuncia un Natale tra i peggiori. Vorrei però farvi riflettere su una cosa: siamo nel bel mezzo di una guerra chimica e come in tutti i periodi bui della storia il natale è riuscito a far interrompere sparatorie almeno per un giorno. Sarà un Natale diverso, non peggiore, solo diverso. La magia del natale non si spegne, dobbiamo saper noi direzionarla verso la parte giusta.

Cosa poter fare? Prendiamo ciò che ci da gioia e facciamone tesoro. Videochiamate, musica natalizia, film con la visione condivisa la sera si natale, giochi da tavolo a distanza. Tutto questo è realizzabile con un po’ di fantasia ma soprattutto con TANTA TANTA forza di volontà. Non sarà facile, ma vale la pena provarci.

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