Girando in rete tantissimi possono essere gli articoli su come fare decluttering, ma la maggior parte si concentra su oggetti fisici utilizzando metodi più o meno ufficiali. Molto più delicato e difficile è parlare, invece, di decluttering emotivo ed è quello che cercherò di fare in questo articolo.
Oltre a spiegare il significato di vari termini, vorrei fornirvi una challenge per aiutarvi a migliorare sempre: la trovate in pdf in fondo alla pagina. Nei prossimi giorni la seguiremo tuttə insieme sulla mia pagina Instagram in modo da farci coraggio e analizzare insieme quali sono state le difficoltà.

Cosa si intende per minimalismo
Minimalismo: /mi·ni·ma·lì·ṣmo/sostantivo maschile. 1.La moda artistica e letteraria dei minimalisti. 2.Tendenza a ridurre al minimo la realtà spec. politica o il proprio intervento su di essa.
Intendere il minimalismo come il liberarsi dal superfluo, da ciò che ci fa stare male, incarna per me il vero significato di questo termine: non una casa con pochi mobili, non l’assenza di vestiti o oggetti. Solo il voler riconoscere cosa c’è di superfluo nella nostra vita.
Prima di poterlo fare è bene conoscerci meglio (come conoscersi meglio?) e imparare a sentirci e sentire davvero cosa apporta valore nella nostra vita. Come facciamo a capirlo? Io lo paragonerei ad un cuore pieno di gioia, un sorriso non voluto, un ricordo piacevole libero da obblighi sociali e psicologici.

Il passo successivo è un sano decluttering
Per decluttering si intende l’atto pratico che ci permette di raggiungere una vita minimalista. E’ una pratica per alleggerire tutto intorno a noi “buttando” ciò che non serve e fare spazio ottimizzando l’ambiente fisico e mentale.
Il decluttering aiuta a vivere nel qui e ora. Ogni giorno viviamo situazioni a contatto con oggetti e persone che possono non far più parte del nostro presente e ci riportano continuamente a ri-vivere qualcosa che non è più. Non necessariamente le persone che siamo oggi rispecchiano quelle che eravamo. Semplificare serve per evitare la confusione del superfluo e regalare una nuova prospettiva oltre che un’equilibrio tra chi siamo (interno) e dove siamo (esterno).
Decluttering emotivo
Perché dopo aver eliminato tutti gli oggetti del passato e che non mi danno gioia non sto ancora bene? Spesso abbiamo bisogno di quel passo in più che ci aiuta a liberarci dai pesi del passato e dalle ansie del futuro. Scrive Donald Altman di come la spazzatura mentale va accompagnata fuori dai nostri neuroni e fuori dal nostro corpo. Pregiudizi, rimorsi e rimpianti, reazioni di difesa non fanno che distrarci dal nostro obiettivo: una vita sana. Molto importante è liberare lo spazio a nuove emozioni, nuove esperienze, nuova vita e farlo consapevolmente.
Il decluttering emotivo viene guidato in 4 passaggi:
- Riconoscere ed eliminare la spazzatura emotiva del passato;
- Eliminare la spazzatura relazionale, culturale e ancestrale;
- Prevenire altre spazzature emotive con il decluttering quotidiano;
- Trasformazione e appagamento con la pace, lo scopo, l’interezza.
Frasi dette, esperienze passate, rapporti familiari, convinzioni non sono che esempi di come possa riempirsi in fretta la nostra mente. Cosa dobbiamo fare? Dividere, processare, ascoltare quei momenti e quelle sensazioni e, dopo averlo fatto, decidere cosa portare con noi e cosa lasciar andare.

Decluttering digitale
Viviamo con la tecnologie nelle nostre vite e già dalla prima infanzia si hanno contatti con mondo dei social e con influenze globali. Come impatta questo sulla nostra salute mentale?
Passiamo la maggior parte del tempo con i dispositivi digitali sia per lavoro che per passare il tempo. A conti fatti, sono più le distrazioni che i vantaggi che otteniamo dallo spendere il nostro tempo all’interno dei social network. Disabilitare le notifiche può aiutarci a prenderci del tempo per noi stessi. I nostri dispositivi hanno sempre più spazio e per questo tendiamo a riempirli con diverse app. Ma non tutte sono indispensabili e non tutte danno davvero valore al nostro tempo (hai presente il gioco che occupa la maggior parte delle tue giornate? Forse è il caso di fare un po’ di detox). Dobbiamo imparare ad usare con consapevolezza lo spazio, anche se digitale.
Ma come filtrare le informazioni a cui siamo esposti? Come consiglio personale sarebbe meglio lavorare sui contenti che vediamo e vogliamo vedere. Leggere articoli da fonti affidabili (di solito.org o .net) o da siti istituzionali rispetto a commenti e bufale varie. Ripulire la nostra lista degli amici (di Facebook o Instagram) periodicamente da tutte quelle persone che non ci fanno stare bene, che non ci apportano valore, ma ci ricordano una vita che non ci appartiene più. Quante volte vi siete sentitə inadeguatə guardando immagini sui social? Sicuramente un chiaro segno che abbiamo bisogno di aprirci a nuove realtà.

Iniziamo insieme!
Scaricando il PDF qui sotto ci sarà l’elenco delle azioni da svolgere per partecipare alla challenge. Può una challenge cambiare la vita? Assolutamente NO! Ma può farci sentire meno solə se condivisa e può dare meno peso ad alcune azioni che stiamo facendo. Il decluttering emotivo può essere doloroso, sapere di poter contare su altre persone è un grande passo in avanti.