Un test della personalità, oltre che a saziare la curiosità nel volerci conoscere, aiuta a capirci meglio, aiuta nelle relazioni e anche nelle attitudini che meglio rispecchiano chi siamo.
Avere il quadro della situazione su chi siamo e in cosa siamo maggiormente attratti possa aiutare nel nostro rapporto con il mondo. Il mio consiglio per proseguire la lettura è quello di avere ben chiaro quale delle 16 personalità ci rappresenta meglio, in modo da poter fare il focus e aprire a nuove prospettive. Come? Ve lo spiego subito…

Test MBTI: ecco di cosa si tratta
Il MBTI (Myers Briggs Type Indicator) è uno strumento che permette di classificare i diversi tipi di personalità ed è utilizzato da specialisti del settore psicologico e del coaching con finalità diverse. Ma con un aspetto comune: evidenziare le dominanti psicologiche.
In questo sito riuscirete a svolgere il test completamente in modo gratuito, in cui verranno poste delle domande per indagare alcuni aspetti della vostra personalità, aspetti che spiegherò passo passo qui sotto.
(Vuoi conoscere anche il tuo linguaggio dell’amore? Trovi il test nel mio articolo dedicato)
Come base teorica del test ritroviamo una divisione proposta precedentemente da Jung (per approfondire vedi qui sotto): le funzioni razionali (giudizio) come pensare e sentire e le funzioni irrazionali (percezione) ovvero sensazione e intuizione. L’MBTI permette di determinare la funzione dominante e la funzione ausiliaria di ogni soggetto e mette in evidenza le preferenze secondo quattro assi che determinano le famose lettere di cui è composto il risultato.
L’MBTI è uno strumento fantastico che permette di capire meglio la diversità della natura umana. Ci insegna a valorizzare l’“altro” per, e non nonostante, la sua personalità e permette di definire le cose che sentiamo spesso senza poterle esprimere e di imparare a gestire meglio le relazioni interpersonali a seconda delle diverse personalità che incontriamo sul nostro cammino.

Come leggere il risultato del test?
Come potete vedere, oltre la descrizione generica proposta dal sito in cui potete svolgere il test (non lo hai ancora fatto?) sono indicate una serie di lettere, cerchiamo di imparare cosa indicano:
- Introversione (I) ed Estroversione (E), orientamento dell’energia: è la funzione ausiliaria del soggetto e non è legata alla timidezza o all’essere aperti o aperte.
- Sensitività (S) e Intuizione (N), raccolta di informazioni: è il modo in cui il soggetto privilegia la raccolta di informazioni, ogni persona avrà sempre una funzione dominante e una ausiliaria.
- Ragionamento (T) e Sentimento (F), processo decisionale: è il modo in cui il soggetto tratta l’informazione e anche in questo caso, ci sarà una funzione dominante e una ausiliaria.
- Giudizio (J) e Percezione (P), modo d’azione: è la funzione principale del soggetto ed è dominante solo se accoppiata all’estroversione.
Una persona estroversa prende e proietta energia dal mondo esterno e sulle persone che la circondano: sono socievoli, attivi ed espressivi. Una persona introversa, invece, usa e ha bisogno dell’energia del suo mondo interiore, connessa con i pensieri, le emozioni e le azioni: sono riservati, discreti e riflessivi. Per approfondire questa distinzione trovate molte altre info nell’articolo “Introverso o estroverso: come vivo il mondo?”.
Il termine “sensitività” si usa per parlare di una persona che raccoglie informazioni sul suo ambiente attraverso i suoi cinque sensi, in modo pratico. Il termine “intuizione”, invece, è per una persona che usa il suo istinto, il suo sesto senso. L’informazione sensoriale è concreta e non implica giudizi o valutazioni: i sensoriali sono pratici e cartesiani. Al contrario, l’intuizione permette di ricevere informazioni astratte: gli intuitivi hanno immaginazione e creatività.
Il ragionamento si collega al pensiero, è osservare i fatti ed elaborare un giudizio con criteri oggettivi, permettendo di decidere grazie alla logica. I sentimenti sono collegati con i nostri parametri, con il nostro cuore ponendo al centro i valori personali, la morale, l’etica, i criteri soggettivi.
Il giudizio apprezza il controllo, il dominio e l’organizzazione; mentre la percezione mette in evidenza la flessibilità e l’apertura al cambiamento.

Quanto è efficace?
È necessario sottolineare che i distinti tipi di personalità non sono distribuiti in maniera omogenea all’interno della popolazione: alcuni tipi sono più comuni, altri meno. La sua efficacia è visibile in molti ambiti e in particolare in quello professionale. Permette di capire meglio le dinamiche interpersonali attraverso la personalità di ognuno, e può aiutare a trovare la carriera professionale che fa per noi. Non dimentichiamo, però, che è solamente un indicatore: le personalità non si adattano sempre e totalmente alle loro descrizioni, visto che tutti viviamo esperienze che ci plasmano.
La base teorica dietro il test MBTI
Come ormai saprete se mi seguite da un po’, tengo spesso a ribadire come la psicologia sia una scienza e come sia importante riconoscere la veridicità degli argomenti trattati dalle speculazioni.
Cosa si intende per personalità
Definiamo personalità l’insieme di quei tratti specifici del carattere che compongono l’individualità della persona, dalle emozioni, all’atteggiamento, al comportamento. La prima domanda che ci viene spontanea è se è stabile oppure mutevole con contesto e ambiente sociale. La risposta non è altrettanto semplice. Sembrerebbe secondo la scienziata Judith Rich Harris che una componente sia innata detta temperamento (50%); una piccola parte acquisita dall’ambiente familiare detta comunemente carattere (10%) e una buona parte legata a fattori inspiegabili e/o di contesto (40%).
Proprio la nostra personalità ci rende unici. Nonostante la nostra unicità (che è innegabile) è stato possibile raggruppare le personalità in gruppi con i tratti che maggiormente le caratterizzano e dare un taglio, seppur generico, a quelli che sono probabili atteggiamenti e comportamenti.
Le basi teoriche dell’MBTI
L’MBTI si basa, infatti, sulla teoria concettuale di Jung; secondo lui gli esseri umani percepiscono il mondo attraverso quattro funzioni psicologiche principali, di cui una predomina durante la maggior parte della vita. Le teorie di Jung affermano che esiste, quindi, una sequenza di quattro funzioni cognitive (pensiero, sentimento, sensazione e intuizione) e ognuna di esse può essere orientata verso un polo (estroversione e introversione), offrendo così un totale di otto funzioni dominanti.
Riferimenti esterni per le nozioni espresse nell’articolo:
- Dott. Massimo Masserini – Guida Psicologi
- 16Personalities
Bell’articolo, l’ho letto fino in fondo con grande interesse. Ho appena scoperto questo blog e mi piace. Leggerò sicuramente altri articoli. Saluti!
Grazie mille per la fiducia e il tempo che hai deciso di dedicarmi.
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