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Nuovi influencer virtuali: top o flop sociale?

Negli ultimi anni il mondo della tecnologia sta cambiando ancora. Si è deciso di creare una nuova schiera di influencer e personalità del web che sono virtuali e realizzate al computer. Risorsa o distruzione per la società?

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Immagine presa dal profilo Instagram ufficiale @rozy.gram

Il fenomeno delle influencer virtuali

Ad oggi il primato in questa nuova industria è tenuto da Rozy; influencer sudcoreana con 154 mila follower di 22 anni che sfila, canta, balla, posa per grandi marchi e viaggia per il mondo. Guardandola è stata spesso scambiata per una persona reale e questo le è valso il podio contro la sua concorrente statunitense Lil Miquela e la brasiliana Lu do Magalu.

Una svolta nel mondo digitale. La modella prodotta dallo studio Sidus X e messa a punto grazie alla CGI (Computer Generated Imagery) è scelta per la bellezza, ma anche per la facilità con cui può spostarsi da un posto all’altro del globo, posare e mantenere stabile la sua immagine. Rozy evita gli scandali tanto temuti dal mondo dei grandi marchi, ha sempre un aspetto impeccabile e minimizza i costi di produzione. Questo la rende ad oggi un’ottima concorrente a corpi reali.

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Immagine presa dal profilo Instagram ufficiale @rozy.gram

Non solo foto, ma anche un background personale

Basta uno sguardo al suo profilo Instagram per accorgersi della varietà di contenuti che Rozy pubblica. Ha “amiche” con cui spende il suo tempo, parla dei suoi gusti in termini di cibo, marche, colori. Rimane il primo caso in cui si punta non solo a pubblicizzare, ma anche a entrare in contatto con il pubblico, interagire e avere una propria vita e personailtà.

TOP o FLOP del virtuale?

Con gli elogi per un lavoro ben svolto e una buona idea alle spalle arrivano le critiche e le preoccupazioni di un pubblico spaventato. Le aziende adorano questa nuova comunicazione, ma cosa ne pensano le persone?

Un trucco e un aspetto che rispecchia il massimo degli standard di bellezza sudcoreani e che può facilmente adattarsi per essere sempre la “migliore” espressione di questi stereotipi. Arrivano le prime preoccupazioni. Una società già competitiva come quella coreana, ha davvero bisogno di proporre nuovi standard impeccabili e irraggiungibili?

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Immagine presa dal profilo Instagram ufficiale @rozy.gram

Aumento di stereotipi o libertà dei corpi?

La domanda sorge spontanea: da una parte abbiamo un nuovo standard impeccabile, perfetto, giovane che si mantiene nel tempo, dall’altra l’unicità degli esseri umani, che dall’avvento social è sempre più in pericolo. Rimane anche la questione etica sull’utilizzo delle loro immagini senza che il consumatore sappia con certezza se sia reale o meno.

Ma cosa accadrebbe se la consapevolezza di questi corpi perfetti aiutasse a rompere con gli stereotipi? La dichiarazione che influencer virtuali come Rozy siano create al computer rende maggiore lo stacco con la realtà, una realtà che, appunto, non potrà mai essere così perfetta. E se questa consapevolezza aiutasse le ragazze (e non solo) più giovani ad accettare i propri corpi per quello che sono proprio perché “quella bellezza è così irreale che ha bisogno di essere create dal digitale”.

Cosa ne pensate? Secondo voi questo nuovo step nell’industria del virtuale avrà qualche effetto nella società?

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