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Covid-19 e abuso di alcol: cosa sta succedendo?

Stiamo attraversando – ancora – la prima pandemia nell’era digitale che deve far fronte, oltre che a pericoli sanitari, anche ad un nuovo nemico: le fake news distribuite tramite il web. Una, tra le tante, ha portato effetti disastrosi sulla popolazione per la convinzione che le fa da base: l’alcol protegge dal COVID-19. Tutto nasce da un video. Alcuni ragazzi veneti sminuiscono l’informazione fornitogli dalla giornalista con un banale “Noi abbiamo l’alcool che ci protegge”.

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Cosa sappiamo sull’alcol?

L’alcool etilico (etanolo) è la sostanza contenuta nelle bevande alcoliche ed è responsabile della maggior parte dei danni derivanti dal loro consumo. Altre sostanze, come il metanolo, contenuto nel disinfettante per le mani che condivide l’odore con l’etanolo, può essere fatale se ingerito anche in piccole quantità. Secondo i resoconti dei media, i decessi legati all’ingestione di tali prodotti alcolici, sono già avvenuti in alcuni paesi durante l’epidemia di COVID-19. Sono basati sull’errata convinzione che offriranno in qualche modo protezione contro il virus. L’assunzione di alcool non proteggerà dal virus disinfettando la gola e la bocca come promosso in alcuni casi anche da presidenti di stati europei. (Ad esempio in Bielorussia: Vodka, sauna e molto lavoro per sconfiggere il virus). Indebolirà, invece, il sistema immunitario aumentando i rischi. 

Il clima di paura del Covid-19 crea una nuova atmosfera

A questa convinzione errata va ad aggiungersi un clima particolare. Le persone, infatti, si sentono stressate e, soprattutto se già abituate, si rifugiano nell’alcool sperando che possa alleviare lo stress come ha sempre fatto. Studi sperimentali hanno mostrato come alleviare la tensione non sia un effetto specifico dell’alcool bensì legato alle aspettative che lo faccia. Queste aspettative oltre ad aumentarne il consumo non fanno altro che operare uno spostamento attentivo su questioni differenti e meno ansiogene, simulando una diminuzione di emozioni negative. L’uso cronico di alcool provoca neuro-adattamenti in percorsi di stress e ricompensa, alterate funzioni comportamentali e di controllo cognitivo (percorsi corticostriati e HPA). Queste possono portare alla disregolazione della risposta del cortisolo e deficit nella regolazione emotiva come brama di alcool e motivazione compulsiva.

L’impulsività, inoltre, può modificare il consumo di alcool indotto dallo stress ed è anche associata alla ricaduta in soggetti dipendenti. Il periodo di isolamento potrebbe portare a un picco nell’abuso di alcool, nella ricaduta e, potenzialmente, nello sviluppo del disturbo da uso di alcool in soggetti a rischio. Il perché è legato a per due ragioni: è un momento carico di stress emotivo su più fronti e lascia le persone a loro stesse.

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Alcuni effetti dell’alcol sono disastrosi e irreversibili

È bene tenere presente che il consumo di alcool può avere effetti gravi e irreversibili su più fronti. Se da una parte coinvolge la persona che assume alcool con indebolimento, carenza di tiamina, danni a ghiandole endocrine e pancreas fino ad arrivare ad ictus e arresto cardiaco. Dall’altra può avere conseguenze anche sulle altre persone in una stretta convivenza che si vedono di fronte partner violenti che non controllano i loro comportamenti. Oltre all’uso e all’abuso di alcool, anche la sua sospensione causa effetti notevoli: un’astinenza forzata e una mancata o difficile reperibilità delle bevande, a causa di bar e ristoranti chiusi, aumenta i sintomi di irascibilità e aggressività.

Gli ospedali affrontano abuso di alcol e covid-19

In tutti i casi il problema risiede soprattutto nel ricorso agli ospedali che, in questo preciso momento storico sono concentrati a curare persone con gravità respiratorie e sintomi del COVID-19. Come riportato da Dunlop (2020) le strutture sanitarie dedicate alla prevenzione e trattamento di disturbo da abuso di sostanze devono reinventarsi e proporre trattamenti alternativi. Come mostrato dallo studio, il personale sanitario è impiegato su più fronti, il che porta a richiedere isolamento forzato e/o domiciliare per i pazienti. Questa situazione potrebbe portare intere famiglie ad assistere a situazioni limite per astinenza di alcool ritrovandosi impreparate.

L’abuso di alcool è una realtà presente da molto tempo in modo più o meno concentrato in varie parti del mondo, con pubblicità più o meno realistiche e campagne di prevenzione attive; è molto importante in questo periodo di stress che le informazioni provenienti dai media e dalle autorità non siano contrastanti e non invoglino le persone ad utilizzare sostanze che potrebbero danneggiarle.

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