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Come ri-conoscere i propri bisogni con la Piramide di Maslow

l bisogni o desideri sono la percezione della mancanza totale o parziale di uno o più elementi che costituiscono il benessere.

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Chi era Abram Maslow

Da psicologo statunitense A. Maslow intuì nel 1954 come un modello a piramide basato su bisogni gerarchici dai più elementari a quelli complessi, fosse necessario. Per questa teoria detta “teoria gerarchica dei bisogni” due sono i concetti chiave: motivazione e bisogno. Nonostante la grande varietà degli esseri umani unici e irripetibili, i bisogni sono comuni a tutti. Per migliorare la vita delle persone era necessario individuare questi bisogni e soddisfarli. Divisi in fondamentali e superiori in una gerarchia se non soddisfatti i primi è impossibile soddisfare i secondi. Vedremo di seguito anche quali sono questi bisogni.

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Motivazione e Bisogno

Motivazione: intesa anche come spinta dettata dai bisogni unisce competenza e necessità. In caso di squilibrio tra ciò che desideriamo e la nostra situazione entra in atto la motivazione. La motivazione è definita primaria se di natura fisiologica e che implica azioni necessarie alla nostra sopravvivenza; secondaria in casi di natura sociale o individuale e di livello superiore per persecuzione dei proprio obiettivi in base ai propri valori e ideali.

Bisogno: il primo a parlarne in chiave psicologica fu Murray nel 1938 che rinnegò teorie di istinti e pulsioni antecedenti. Per Murray il bisogno è istintivo e attiva e dirige il comportamento. I bisogni fondamentali, una volta soddisfatti, tendono a non ripresentarsi, mentre i bisogni sociali e relazionali rinascono con nuovi e più ambiziosi obiettivi da raggiungere. Ne consegue l’insoddisfazione sul lavoro, vita pubblica e privata).

Una piramide di desideri

Che simbolo se non una piramide per esplicare una salita gerarchica alla realizzazione dei desideri, tenendo sempre a mente che alcuni non si realizzano “per sempre”. L’evoluzione sociale ha permesso un leggero rimodernamento delle categorie esposte da Maslow. Alla base troviamo i bisogni più basilari, che devono essere soddisfatti per portare poi alla realizzazione dei gradini superiori. L’individuo si realizza passando per i vari stadi, i quali devono essere soddisfatti in modo progressivo. 

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Ogni gradino un bisogno: vediamo la divisione della piramide

Grado 1: il più basso ricopre le necessità di tipo fisiologico. Ne rientrano i bisogni fondamentali e di base della vita (fame, sete, sesso, respirazione…). Questi bisogni sono i primi a dover essere soddisfatti perché hanno alla base il desiderio di autoconservazione. Se tali bisogni fisiologici non verranno appagati, la loro realizzazione diventerà la motivazione principale del comportamento, e non ci sarà spazio per nessun altro bisogno. Basti pensare ad esempio a cosa accade in casi estremi come i disturbi alimentari: questo bisogno prende il sopravvento su tutti gli altri.

Grado 2: giusto subito dopo ci sono i bisogni di sicurezza che si affacciano alla sfera sociale (lavoro, stabilità, pulizia, buona salute, protezione).

Grado 3: bisogni sociali e di appartenenza come amicizia, comunicazione, affetto, necessità di essere accettato, comunità. Nono si tratta semplicemente di avere rapporti sociali, ma di avere rapporti sociali di valore, positivi e non malsani in alcun modo. Questa categoria rappresenta l’aspirazione di ognuno di noi a essere un elemento della comunità, di amare e essere amato.

Grado 4: ci stiamo avvicinando alla vetta con i bisogni di autostima come avere prestigi, sentirsi apprezzati, risaltare all’interno di un gruppo, aver rispetto per sé stessi e darsi valore. Questo gradino è uno dei più difficili da realizzare a pieno, soprattutto per la sfera dell’amore verso se stessi che mai come in questo secolo è una sfida quotidiana che la società non aiuta a combattere. Le valutazioni della comunità possono influire anche sulla propria autovalutazione, ma non essere le uniche, l’individuo, infatti, vuole sentirsi competente e produttivo.

Grado 5: l’ultimo gradine, quello dell’autorealizzazione con sviluppo spirituale e morale e ricerca di uno scopo nella vita. Si tratta dell’aspirazione individuale a essere ciò che si vuole essere sfruttando le facoltà mentali e fisiche. Questa parte della piramide oltre ad essere l’ultima è anche la più criticata perché non è possibile incasellare in maniera cosi pragmatica, essenziale e gerarchica, tutte le sfumature che sottendono alla scoperta del sé. L’autorealizzazione è un processo complicato che richiede tempo e arte.

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Quanto è possibile realizzare i propri desideri?

La piramide per quanto delinei una linea generale dei nostri bisogni sembra dimenticarsi del contesto sociale, storico e culturale. Sappiamo bene come la cultura incide sui bisogni. Una cultura collettivista metterà in cima l’accettazione del gruppo prima dell’individuo stesso. Un altro punto da contestare a Maslow è sicuramente la posizione della socialità nella piramide. L’uomo è un animale sociale e come tale non può prescindere da un bisogno fondamentale (anche se minimo negli introversi) come questo.

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