Empatia, una parola che sembra abbia 1000 significati diversi. Ne abbiamo letto su libri d’autore e di divulgazione, ma ci sono ancora delle piccole cose nascoste che hai bisogno di sapere o di ricordare sull’empatia: vedremo infatti che cos’è, come si definisce, ma soprattutto cosa NON è e perché è importante.
Cosa hai bisogno di sapere sull’empatia?
Una persona disposta in uno stato di empatia è pronta all’ascolto. Arriva ad accantonare le proprie emozioni e i propri bisogni per dare spazio a quelle altrui e ritrovarsi a fare da specchio. Si tratta della capacità di comprendere lo stato d’animo e la situazione emotiva di un’altra persona, in modo immediato, prevalentemente senza ricorso alla comunicazione verbale. Possiamo definirla un po’ come mettersi nei panni dell’altra persona.
Cosa è empatia
Ci sono dettagli che è importante ricordare sull’empatia, come il suo abbracciare l’ambito emotivo della persona che abbiamo di fronte, il bisogno dell’altro e ciò che comunica oltre le parole.
- consiste nel riconoscere le emozioni degli altri come se fossero proprie, calandosi nella realtà altrui per comprenderne punti di vista, pensieri, sentimenti, emozioni.
- Un simile set mentale permette alle persone di provare empatia, entrare nelle corde dell’altra persona, sembrare di capire cosa pensa o di cosa ha bisogno (ATTENZIONE! nessuno è in grado di leggere nel pensiero, cerchiamo di ridurre le nostre aspettative verso di noi o verso l’altro).
- Un abilità sociale efficace che si caratterizza di un atteggiamento verso le altre persone di comprensione, escludendo ogni attitudine affettiva personale e ogni giudizio morale.
- La possibilità di cogliere il significato psico-emotivo delle parole dell’interlocutore e non solo il senso di ciò che dice.
Cosa NON è empatia
Come ogni cosa nessun eccesso è sano e funzionale e bisogna tenerlo bene a mente anche quando si parla di empatia.
- Annullarsi per l’altra persona NON è empatia: dobbiamo mantenere un buon equilibrio interno.
- Provare interesse verso una situazione NON è empatia: l’empatia è uno step oltre il semplice interesse che si intreccia nelle corde emotive della persona.
- Imitazione NON è empatia: essere empatici non significa imitare i sentimenti dell’altra persona e il suo comportamento
Perché è importante l’empatia
Può avere utilità in ambito terapeutico perché permette una sana relazione tra le figure coinvolte che sia sana e disinteressata soprattutto se affiancata alla compassione (prossimamente un articolo su questo tema).
Conosci la differenza tra le varie figure della salute mentale che utilizzano empatia nel loro lavoro? Le riassunte in questo articolo.
Ma è importante anche nella vita di tutti i giorni e nelle discussioni quotidiane. Un esempio? Pensate a quante volte non riusciamo a capire perché una persona si arrabbia con noi e a come mettendoci nei suoi panni le cose si semplificherebbero.
Empatia e psicologia
Agli inizi del Novecento fu Lipps ad introdurre la dimensione dell’empatia in psicologia, parlando di partecipazione profonda all’esperienza di un altro essere. A seguire Freud ritiene l’empatia l’unico modo per conoscere l’esistenza psichica (inconscio) dell’altro in modo terapeutico.
Oggi sappiamo che l’empatia è base della terapia psicologica sia per essere strumento di conoscenza sia perché l’esposizione ripetuta a esperienze di comprensione empatica serve a riparare i “danni del sé”. Nel 2009 si è evidenziato come l’empatia faccia parte di un processamento emozionale verso il controllo delle funzioni esecutive dell’esperienza di condivisione delle emozioni altrui. L’empatia durante la terapia ne è la chiave stessa che supera il “dare consigli” e guida nell’ascolto attivo dell’altro facendo da specchio a dubbi, insicurezze e gioie permettendo ad ognuno di trovare il proprio modo di vivere le emozioni.
Empatia e neuroscienze
Secondo la teoria dei neuroni specchio alla base dell’empatia ci sarebbe un meccanismo di natura essenzialmente motoria. Antico dal punto di vista dell’evoluzione umana è caratterizzato da neuroni che agirebbero immediatamente prima di ogni elaborazione più propriamente cognitiva.
Sappiamo bene che l’empatia è conoscenza e processo cognitivo che può essere praticato e allenato e in cui diventare più o meno esperti. Riuscire a decidere in maniera flessibile quando e come attivare il sentimento empatico, a seconda delle situazioni e della persona o del contesto sociale in cui interagiamo ci renderebbe in grado di evitare eccesso o assenza.
BIBLIOGRAFIA:
- Hoffman, M.L. (2008). Empatia e sviluppo morale. Il Mulino
- Per qualche spunto un po’ meno accademico vi consiglio l’articolo Empatia su State of Mind