Vai al contenuto

Differenza tra coach e psicologo: un po’ di chiarezza

C’è differenza tra professionalità come psicologo, psicoterapeuta, coach, counselor? A cosa servono queste figure e a quale conviene rivolgersi? Negli ultimi anni, con l’avvento dei social, siamo esposti ad una serie di professionalità e professioni ma non sembra esserci chiarezza sui ruoli e le differenze.

IMPORTANTISSIMO è non fare l’errore di pensare allo psicologo/psicoterapeuta come solo focalizzato sul passato, con terapie lunghe e costose e al counselor/coach come centrato sul presente, con terapie brevi; non è questa le differenza. Non c’è nulla di più sbagliato e purtroppo su vari blog ne ho lette di ogni. La durata e l’attenzione da dedicarsi al presente/passato dipende dalla persona e dal suo essere (basti pensare che la terapia della Gestalt è focalizzata sul qui e ora), la differenza è nella formazione dei professionisti (coach o psicologo che sia) e fin dove può arrivare il suo supporto senza che abusi della figura (rischio molto alto ultimamente).

Chiarito questo scendiamo un po’ di più nel dettaglio.

Le definizioni sono necessarie per le differenze

Prima di poter affrontare il discorso di un eventuale confronto e comprendere quale figura può esserci utile, bisogna avere ben chiara le differenze tra figure spesso accostate tra loro come psicologo e coach . Non solo è importante per distinguere i professionisti che abbiamo davanti, ma anche per conoscerne la preparazione accademica di base, le aree di intervento e di competenza.

Tutte queste informazioni sono importantissime, in primis perché è bene sapere i servizi per cui andiamo a pagare, ma anche per conoscere le norme, gli obblighi a cui sottostanno i professionisti. Fidarsi e conoscere la professionalità è molto importante nel campo della psicologia proprio per la delicatezza di ciò che affidiamo durante le sedute e per avere la giusta guida.

differenza_psicologo_coach Differenza tra coach e psicologo: un po' di chiarezza

Psicologo e psicoterapeuta

Ho deciso di raccogliere insieme queste due professionalità perché a livello di differenze psicologo – coach è possibile racchiuderle in una macrocategoria per due motivi principali:

  • Appartenenza ad un Ordine, iscrizione all’Albo e prova riconosciuta dallo Stato Italiano;
  • Rispetto di un Codice Deontologico stabilito dall’Ordine e obbligatorietà di continua formazione (in alcuni casi anche di terapia personale).
  • Possesso di laurea riconosciuta dallo Stato Italiano.

Lo psicologo

Lo psicologo è una persona laureata in Psicologia e abilitata alla professione in seguito ad esame di Stato o prova pratico-valutativa dopo un tirocinio successivo alla laurea (o prima della laurea con la nuova legge sulle laurea abilitanti). Senza questi passaggi, con solo una laurea, ad oggi ci si può definire dottori o dottoresse in psicologia, senza esercitare la professione di psicologo.

Ricordiamo poi che la psicologia è una scienza.

Per poter esercitare è necessario, infatti, essere iscritti all’Albo degli Psicologi nella regione di appartenenza, i cui iscritti sono sempre rintracciabili e verificabili per numero di iscrizione. Lo psicologo è tenuto a rispettare un codice deontologico e ad accompagnare le persone nella comprensione di se stesse e nel comportarsi in modo consapevole, congruo ed efficace nella sfera emotiva, personale, professionale.

Questo specialista interviene al fronte di un problema immediato e presente. Propone un percorso di sostegno psicologico e ha l’obiettivo di sostenere il soggetto nel momento critico, supportandolo nel rilanciare le proprie risorse personali, identificando le strategie più idonee alla gestione del problema attuale. Può avvalersi di test e questionari e affiancarsi in un percorso medico e psicoterapeutico, occuparsi di riabilitazione psicofisica.

Può svolgere formazione a privati, piccole realtà e aziende, occuparsi della selezione del personale e lavorare in varie comunità. Ovviamente ogni professionista dovrà occuparsi della propria formazione (obbligatoria per un minimo di ore annue) e di offrire servizi congrui alla stessa.

Lo psicoterapeuta

Lo psicoterapeuta è un professionista laureato in Psicologia o Medicina e Chirurgia (con iscrizione al rispettivo Albo) che abbia conseguito il titolo a seguito di una formazione teorica e pratica in una scuola di specializzazione (di solito della durata di 4 anni) riconosciuta secondo la norma vigente.

Quindi oltre al regolamento e formazione del proprio Albo professionale, andrà ad accogliere ulteriori strumenti terapeutici in base all’indirizzo di specializzazione.

Un trattamento terapeutico, competenza solo dello psicoterapeuta, è necessario e messo in atto in presenza di una sofferenza psicologica significativa; che può anche affondare le proprie radici in esperienze lontane nel tempo, oppure in presenza di una sintomatologia clinica più o meno importante, come in caso di disturbi diagnosticati.

Questo non vuol dire che sia necessaria solo di fronte a malattie psichiche importanti. La psicoterapia è l’intervento più indicato in caso di sofferenza psichica a più fronti che coinvolge nel profondo la persona. L’obiettivo è la cura e il cambiamento di modalità emotive, cognitive, relazionali e comportamentali che danno origine a una sofferenza.

Benessere-psicologico Differenza tra coach e psicologo: un po' di chiarezza

Coach e Counselor

Anche in questo caso possiamo evidenziare una macrocategoria che unisce coach e counselor per alcune caratteristiche comuni che, oltre ad essere principale differenza con lo psicologo, determina delle line professionali di queste figure.

  • Non si occupano di interventi psicologici di alcun genere, di supporto psicologico in quanto tale e di disturbi (fobie, ansia, depressione…).
  • Non appartengono ad un Ordine riconosciuto, ma ad associazioni private che ne garantirebbero la professionalità.
  • Si occupano solo di obiettivi concreti e di affiancamento alle attività.
  • Non hanno obbligo di supervisione, un codice deontologico regolato a livello statale.

Il coach

Il coach è una persona specializzata nella tecnica di coaching: come formazione personale, ma NON una metodologia di intervento psicologico che non ha nulla a che vedere con il miglioramento e crescita emozionale. Le basi del coaching sono filosofiche e nascono come supporto fisico o pedagogico. Oggi il coaching è un metodo utilizzato da molti professionisti delle risorse umane e si sta affermando anche sul piano dell’intervento individuale guidando il cliente al raggiungimento di obiettivi condivisi attraverso l’allenamento delle sue stesse risorse. Gli obiettivi del coach sono e devono essere strettamente concreti e oggettivi concordati prima, se così non fosse si rischia abuso di professione.

Il coaching non ha un ente supervisore, non esiste un albo di coach né esami di stato che ne certifichino le competenze. La certificazione avviene per attestati di associazioni private.

Il coach è quindi un professionista che affianca, stimola, incoraggia. La durata va dai 4 a 12 mesi a secondo delle situazioni, con sessioni ogni 7-15 giorni. Questa metodologia NON attua un intervento psicologico volto al benessere della persona, ma solo ad un affiancamento nelle attività e necessità quotidiane lavorative, personali, sportive che possono avere un impatto secondario sul benessere. Il coaching è particolarmente indicato per chi sta per affrontare cambiamenti o scelte personali o professionali significative NON a chi ha bisogno di supporto emotivo o sospetta un problema di natura psicologica.

Il counselor

Il counselor è un professionista della relazione di aiuto non ancora regolamentato che opera principalmente nel sociale; non in ambiti della salute mentale. Esperto di comunicazione e relazioni, si occupa di percorsi di autoconsapevolezza nel cliente. Aiutare gli altri ad aiutarsi è, infatti, una delle funzioni principali del Counselor in cui la sua figura rimane esterna alla relazione tra persone. Impossibile se non abusando della professione è per un counselor affrontare temi legati al passato della persona, anche se hanno un risvolto presente (compito invece dello psicoterapeuta). Così come anche occuparsi di problemi come ansia, fobie, depressione.

Vi sono poi delle peculiarità che fanno parte della professione dello psicologo e che un counselor che non sia al contempo anche psicologo non può svolgere proprio per la differenza professionale. Ad esempio, l’impiego di interviste e test della personalità (cognitivi e attitudinali), o altri test diagnostici ad ampio spettro così come un’indagine nella sfera emozionale in modo personale.

Anche in questo caso le sedute possibili sono limitate nel tempo e la professione è raggiungibile attraverso corsi in scuole private o associazioni.

roman-kraft-0EVKn3-5JSU-unsplash-1024x683 Differenza tra coach e psicologo: un po' di chiarezza

Cosa fare, come scegliere

Ognuno può trarre le proprie conclusioni riguardo l’affidabilità del o della professionista a cui si rivolge in base alla preparazione che ha, gli strumenti che fornisce. Ogni professionista, fin tanto che si occupa in modo corretto e coerente con il suo ambito, è valido e di aiuto prezioso.

Perché insisto sulla professionalità

Negli ultimi anni è diventato estremamente semplice trasformare qualcosa che ci è successa in quanto persone singole ad una regola che vada bene per chiunque. Purtroppo non è così ed è estremamente pericoloso quando si ricopre una professione di aiuto. L’aver sperimentato qualcosa sulla propria pelle non rende in automatico preparati o preparate sull’argomento o più empatici, anzi è un errore pericoloso per la propria salute mentale.

Pensate se facessimo operare tutte le e persone che nella vita hanno subito un’operazione. Non sarebbe assurdo pensare che siano in grado di farlo?

Ritengo sia giusto e necessario conoscere la differenza tra professionisti, prima fra tutti tra coach e psicologo che spesso vengono confusi, per evitare di trovarsi di fronte a persone che non riescono ad aiutarci perché impreparate in quel settore o perché impossibilitate dal limite della loro professione. La psiche è un tesoro di cui prendersi cura, ma se finisce nelle mani sbagliate può produrre crolli emotivi non indifferenti e, nella peggiore delle ipotesi, avere conseguenze irreversibili. Quello che posso dire è: scegliete con cura e non abbiate paura di mettervi in gioco per conoscere voi stessi.

2 commenti su “Differenza tra coach e psicologo: un po’ di chiarezza”

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *