Ultimamente sentiamo parlare più spesso di benessere e di come esistano dei metodi e tips che ci cambiano la vita.
La crescita personale è una modalità meravigliosa per scoprire se stessi; porta i suoi frutti ma non può in alcun modo prendere il posto di una disciplina scientifica come la psicologia.

Avete letto bene: la psicologia tra le discipline scientifiche
Intendiamo per scienza una branca della conoscenza che cerca di spiegare e modificare fenomeni della realtà tramite il metodo scientifico. Nel caso della psicologia si tratta di spiegare comportamenti e processi cognitivi.
Il metodo scientifico in questi casi, non fa nient’altro che seguire gli step che da sempre lo caratterizzano:
- Ricerca di un problema: può essere, ad esempio, la funzione della memoria o dell’apprendimento.
- Sviluppo dell’ipotesi: le teorie psicologiche che oggi conosciamo e utilizziamo derivano dallo sviluppo di ipotesi.
- Realizzazione dell’esperimento: in psicologia gli esperimenti sono molto frequenti, infatti nella sezione “le opinioni della scienza” è possibile notarne alcuni.
- Analisi dei dati: dopo l’esperimento, si procede all’analisi statistica.
- Comunicazione dei risultati: dopo aver redatto una ricerca sperimentale i documenti vengono revisionati e approvati da commissioni scientifiche apposite.

Il primo laboratorio di psicologia sperimentale
Era il 1879 l’anno in cui Wilhelm Wundt fu il primo psicologo a definirsi tale ed a fondare a Lipsia il primo laboratorio di psicologia sperimentale. Iniziò lo studio scientifico delle percezioni come funzioni che consentono all’organismo di avere informazioni sull’ambiente in cui vive. Possiamo davvero parlare di una scienza giovane che ha visto il fiorire e sfiorire diverse teorie negli anni. Strutturalismo, funzionalismo, fino a comportamentismo, cognitivismo e gestalt.
Perché spesso si parla di uno studio “umanistico”?
Ogni giorno siamo bombardati di informazioni pseudoscientifiche che si spacciano per psicologia perché questa parola è associata alla cura di problemi e pazienti psichiatrici. Nulla di più sbagliato. Ne sono un esempio il considerare il coaching, la programmazione neuro linguistica (PNL) o alcune branche della psicoanalisi come scienza. Sono pratiche valide, ma hanno scopi e metodi diversi che non sempre sono provati o riscontrati validi su grandi numeri.
La difficoltà sta anche nel considerare lo studio dell’essere umano nel suo essere come scientifico. Se i risultati vanno contro le intuizioni personali si cerca rapidamente di risolvere questo conflitto cognitivo perché è più facile ignorare le prove esposte, piuttosto che ristrutturare le tradizionali convinzioni.

Psicologia intuitiva e psicologia scientifica
Tutti noi generiamo teorie intuitive su come è il mondo intorno a noi e in questo modo cerchiamo di anticipare ciò che accadrà in base alle nostre esperienze. Sarebbe un grave errore pensare che quelle teorie siano corrette. La psicologia intuitiva si basa su scorciatoie mentali – euristiche – basate su esperienze, educazione, che rendono queste teorie soggettive. Questa parte della psicologia si basa sulle opinioni, credenze che abbiamo per via della nostra esperienza di un aspetto della realtà.
Nella psicologia scientifica il comportamento umano è spiegato con il metodo scientifico. Questo garantisce esperimenti, dati oggettivi e interpretabili. L’interpretazione consiste nell’analizzare, decifrare e spiegare un evento attraverso dati ottenuti scientificamente.
Perché è importante parlarne?
Ognuno di noi nel nostro piccolo si può informare ed informare gli altri a sua volta, affinché lo stigma sociale su questa disciplina venga sempre di più superato.
L’aspetto più importante riguarda il prossimo. Uno psicologo per essere definito tale e poter svolgere la terapia psicologia deve conseguire una laurea magistrale in psicologia clinica, fare un tirocinio e un esame di Stato oltre che iscriversi all’Albo. Figure diverse non garantiscono questi step di preparazione e rischiano di cadere in un abuso di professione.
Le credenze personali in vari ambiti possono essere più nocive di quanto immaginiamo proprio nei casi in cui la psiche della persona è più debole o esposta a rischi.