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Sonno e psicologia: le parole della scienza contro Freud?

Il sonno e la psicologia sono due argomenti più collegati di quanto si pensi. Spesso sentendo il termine sonno subito è collegato a Freud e ai suoi aspetti speculativi. Ma oggi ne parliamo in termini scientifici, i termini della psicologia.

Una definizione scientifica

Per definizione il sonno è uno stato fisiologico e comportamentale periodico; perché si ripete, è reversibile e perché possiamo svegliarci.

Caratterizzato da ridotta reattività motoria e sensoriale (non ci muoviamo quando dormiamo), viene sostenuto da strutture cerebrali specifiche (tronco encefalico, talamo e corteccia). È presente attività mentale (onirica, i SOGNI) e non si tratta di un processo passivo né unitario.

Sonno e veglia, infatti, sono fenomeni attivi legati a circuiti specializzati interconnessi da controlli reciproci e regolati da processi circadiani e omeostatici. Serve a garantire il nostro benessere insomma!

sonno_stanchezza_psicologia Sonno e psicologia: le parole della scienza contro Freud?
Un fotogramma del cortometraggio Disney Drip Dippy Donald (1948)

Sonno e psicologia: ecco le sue fasi

Il sonno è diviso in fasi con pattern funzionali e modificazioni fisiologiche relativamente stabili che si ripetono: fase NREM composta da tre stadi e fase REM.

Sonno NREM: la prima fase e i suoi sottostadi

  1. L’addormentamento è un processo locale e asincrono le cui modificazioni avvengono il tempi e modi diversi. È caratterizzato da comparsa di movimenti oculari lenti, riduzione dei movimenti facciali e possibili mioclonie ipnagogiche (scosse improvvise brevi e intense).
  2. Lo stadio n 2 è caratterizzato da una continuata presenza di movimenti oculari lenti. Può, tuttavia, essere presente attività onirica. Caratteristici di questa fase sono i complessi K, rapide e improvvise onde bifasiche molto ampie, e di fusi del sonno, brevi treni di onde a bassa ampiezza. La presenza di fusi del sonno si occupa del consolidamento in memoria delle informazioni codificate durante la veglia.
  3. Il sonno a onde lente è caratterizzato da sonno profondo, alta soglia di risveglio, onde delta e ridotto tono muscolare. Si assiste alla stabilizzazione e regolarizzazione delle funzioni vegetative, l’organismo si resetta al più basso livello possibile di consumo energetico. In questa fase è possibile la presenza di parasonnie: attivazione autonoma e motoria. Se svegliati in NREM, infatti, i soggetti sono confusi e possono riferire che stavano sognando.

Sonno REM: la chiave dei sogni

La fase REM, invece, è caratterizzata da onde a frequenze miste, assenza di complessi K e fusi del sonno e i famosi movimenti oculari rapidi, atonia muscolare, respiro e attività cardiaca irregolare e assenza di termoregolazione. Il REM fornisce le condizioni cerebrali più favorevoli per il sogno. La prima fase è sempre REM dopo circa un’ora dall’addormentamento e poi si sussegue una sequenza si ripete in 4-5 cicli NREM-REM che durano circa 90 minuti ciascuno. 

Come possiamo notare da queste informazioni la fase REM si ripete più volte durante la notte eppure al massimo ricordiamo frammenti di sogni. Come mai? Doppiamo immaginare l’alternarsi di sonno REM e NREM come una sinusoide in matematica: l’andatura alternata prevede dei picchi di entrambe le fasi. Nel momento in cui ci svegliamo possiamo ritrovarci in qualsiasi tratto e in base alla distanza dal picco più vicino ricordiamo più o meno informazioni.

fasi_del_sonno Sonno e psicologia: le parole della scienza contro Freud?
L’alternarsi di processi REM in altro e NREM in basso rispetto ad una linea dell’orizzonte

Vuoi approfondire il tema specifico dei sogni e della fase REM? In fondo all’articolo ti consiglio uno studio sul tema.

Cosa determina il ciclo sonno-veglia?

A decidere quando ci svegliamo e quando andiamo a dormire sono due fattori: il nostro orologio biologico e la nostra ricerca di benessere.

Il primo fattore riguarda i processi circadiani, ovvero l’orologio interno che include gli orari preferiti per il cibo, l’umore e le emozioni, la temperatura corporea, il tasso metabolico. La psicologia accompagna passo passo il sonno nell’alternarsi di questi ritmi legati alla luce solare. I processi circadiani determinano quelle personalità che definiamo allodole o gufi (mattinieri e nottambuli). L’orologio interno è scandito anche dalla presenza della melatonina che viene prodotta naturalmente di notte rilasciando al cervello il segnale che è diventato buio. Aiuta a regolare il tempo di andare a letto, ma non ha alcuna influenza sull’induzione del sonno di per sé. La concentrazione di melatonina diminuisce lentamente durante il corso della notte e con l’assenza di melatonina il nostro organismo capisce che è il momento di svegliarsi.

Il secondo fattore riguarda processi omeostatici. Quando siamo svegli, il cervello produce progressivamente concentrazioni di adenosina: più a lungo si sta svegli, più adenosina si accumula a livello cerebrale. Le conseguenze dell’adenosina riguardano il desiderio di dormire e il segnale dell’adenosina può essere artificialmente mutato. Una struttura molecolare molto simile è la caffeina che blocca la ricaptazione dell’adenosina provocando l’induzione di uno stato di veglia, finito l’effetto della caffeina, infatti, ci si sente più stanchi di prima.

I benefici che possiamo ottenere dormendo

Ecco che l’intreccio tra il sonno e la psicologia va ritrovarsi non solo nei processi cognitivi, ma anche nei benefici che dormire ci porta.

Il sonno, infatti, è importante come terapia affettiva. Lo stato cerebrale che si verifica nel sonno REM, infatti, fornisce un substrato biologico ideale, all’interno del quale si svolge la “terapia”. La mancanza di sonno è comunemente associata sia a problemi di attenzione e vigilanza che ad un aumento di irritabilità e di volatilità affettiva. Nonostante le speculazioni che si fanno su questo argomento sempre più basi scientifiche spiegano come e perché accadono questi fenomeni ricordandoci di quanto bene faccia il sonno per ognuno di noi.

ECCO uno spunto interessante: uno studio per approfondire come la psicologia, il sonno e i sogni si intrecciano nella fase REM.

Vuoi un articolo sui sogni lucidi? Sto pensando di scriverlo, appena disponibile non dimenticare di andare a darci un’occhiata!

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