Esiste una branca della psicologia che si concentra sullo studio di tecniche di memorizzazione che possono effettivamente aiutare a studiare più velocemente. Sono miracolose? ASSOLUTAMENTE NO! Non serve spendere soldi per corsi miracolosi, il metodo di studio e le sue tecniche devono essere cucite su di te.

Cos’è la psicologia della memoria?
Esiste una materia, la psicologia della memoria, che spiega passo passo tecniche di memorizzazione. Il libro da cui io ho studiato questi argomenti – e se può interessarti l’argomento ti consiglio di approfondire lì anche se parliamo di un manuale – riassume con precisione e semplicità dei concetti che riguardano la memoria, il suo funzionamento e le tecniche che possiamo sperimentare.
La psicologia della memoria ci spiega tecniche mnestiche (di memoria appunto) di cui sul web si trovano corsi soprattutto a pagamento per studiare velocemente e migliorare le proprie performance.
Vi svelo però una triste verità: c’è bisogno di pazienza e tempo per affinare le tecniche di base e adattarle al nostro metodo di studio e soprattutto a trovare quella che fa per noi.
Tecniche famose utilizzate per studiare velocemente
Studiare velocemente è importante tanto quanto memorizzare le informazioni: per questo motivo è necessario trovare e adattare le nostre energie costruendo un piano ad hoc per il nostro studio e queste tecniche possono aiutare. L’aspirazione di questo articolo è quella di introdurre alcune tecniche di memoria tra le più famose in modo da aiutarvi a scegliere quella che fa per voi e costruire il palazzo mentale come Sherlock Holmes.
Prendete carta e penna e provate qualche tecnica!
Il metodo dei loci
Chiudete gli occhi e visualizzate un luogo a voi molto familiare: il bagno, la classe scolastica, la cucina. Ora che avete bene a mente la stanza con tutti i suoi dettagli e una quantità di nozioni da ricordare, come combino le due cose? Importante è individuare nella stanza un numero di posizioni salienti pari alle informazioni da ricordare. Il passo successivo è il più complesso, ma anche il più importante. In ogni luogo individuato si deve immaginare l’informazione, meglio se concreta (vi lascio qui sotto un esempio).
Dopo un po’ di pratica immaginativa sicuramente i risultati positivi non si faranno attendere, al momento dell’interrogazione vi basterà immaginarvi nella vostra stanza e guardarvi intorno per cercare l’informazione di cui avete bisogno. Mi raccomando: non utilizzate la stessa stanza per tutte le informazioni altrimenti risulterà troppo “piena”.
Facciamo un esempio: subito a destra sull’asciugamano del mio bagno c’è il sistema nervoso che si snoda in una serie di connessioni sull’asciugamano come fosse un disegno. A seguire nel lavandino ci sono i due emisferi cerebrali.
Fa per te questa tecnica? Sicuramente si se ti accompagna una buona dose di immaginazione e se la memoria visiva è il tuo punto di forza ma anche la capacità di ricordare lo spazio – ricordi meglio le immagini del libro che le parole?
Altre tecniche di memoria visiva
Ricordare parole chiave per creare un discorso non è mai stato così semplice se non con il metodo delle parole appiglio. Per prima cosa si deve assegnare ad ogni numero una “parola appiglio” con cui fa più o meno rima per suono o cadenza.
Ad esempio in caso stessimo studiando filosofia: uno-bruno (giordano), due-ardue (vita ardua fatta di contrasti con la chiesa), tre-frate (Giordano bruno era un frate domenicano)…
Nel secondo step entra in gioco l’immaginazione visiva: si associa il concetto da memorizzare alla parola appiglio. L’unico aspetto negativo? Siamo vincolati all’ordine numerico per ricordare informazioni, ma se il numero può aiutarci a ricordare l’ordine cronologico di avvenimenti o date allora è tutto di guadagnato.
Una tecnica molto simile può aiutarci anche nelle situazioni quotidiane oltre che nel velocizzare lo studio. Quante volte andiamo a feste piene di persone e a fine serata non ricordiamo nemmeno un nome? Oppuree facciamo fatica a ricordare il nome di quell’autore che stiamo studiando? Con il metodo dei nomi è quasi impossibile dimenticarli. Bisogna ricordare una caratteristica saliente del volto della persona (ecco che ritorna la memoria visiva) ad esempio dei baffi e associarla al nome o al cognome: il signor Secondini ha dei baffi che creano un due (secondo-secondini) sul volto.

Studiare velocemente con le tecniche verbali
Le tecniche di memoria di tipo verbale sono più complesse e necessitano di più pratica, ma sono ottime per memorizzare date di avvenimenti storici e concetti impossibili da immaginare. Diciamo che insieme al metodo dei loci sono le più efficaci per ricordare velocemente concetti scolastici.
Per ricordare bene le date bisogna associare ogni cifra ad una consonante e poi comporre una parola con le lettere corrispondenti. La parola-data inserita in una frase contestualizzata aiuterà a ricordare senz’altro il momento dell’avvenimento. Sembra più difficile a dirsi che a farsi: ha bisogno di immaginazione, bravura con le parole e pratica, ma una volta allenata è imbattibile.
Facciamo un esempio: l’America è stata scoperta nel 1942. 1=B, 9 =N, 4=F, 2=C la parola potrebbe essere benefico. L’avvento di Colombo in America è stato benefico per la sua scoperta.
Fa per te questo metodo? Se ami gli scioglilingua e i giochi di parole beneficerai senz’altro delle tecniche verbali per apprendere velocemente avvenimenti, date, informazioni su codici medici e penali.
Si può passare l’esame SOLO con tecniche di memoria? Assolutamente no
Le tecniche di memoria aiutano sulla velocità ma non fanno miracoli, molto efficace è un buon metodo di studio. Si tratta, infatti, di scegliere tra uno studio strategico o profondo, accantonando l’idea di uno studio superficiale che sicuramente non aiuta – ricordiamo il motivo che ci spinge a studiare: apprendere e non ripetere semplici nozioni.
- Lo studio strategico prevede di adottare tecniche per superare l’esame senza badare all’apprendimento a lungo termine.
- Lo studio profondo, invece, si concentra concetto per concetto prevedendo anche approfondimenti per permetterci di stanziare le conoscenze più a lungo.
Accenni di metodo di studio con la tecnica SQ3R
La tecnica più efficace per imparare velocemente e in modo preciso preciso da utilizzare per lo studio profondo è l’SQ3R.
- S sta per passare in rassegna il materiale velocemente per inquadrare l’argomento;
- Q sta per questions, porsi delle domande salienti per ogni paragrafo o sotto paragrafo;
- R sta per read, leggere attentamente e ipotizzare la risposta alle domande;
- R sta per ripetere i concetti principali e scendere nel particolare;
- R sta per revisionare tutto un ultima volta.
Vi svelo un segreto: questo metodo è quello che mi ha accompagnata in tutta la mia carriera universitaria. È possibile insegnarlo fin dall’infanzia? Vi consiglio una letta alla sezione “scuola” di questo blog.
Complimenti per l’articolo! Bella esposizione, e utili le referenze. Mi piace in particolare l’idea dei”loci” (ho sentito parlare di “palazzi mentali”, sono la stessa cosa?)
Una curiosità. Da studente di una laurea scientifica, mi chiedevo: esistono metodi efficaci per memorizzare non un concetto o una data, ma un ragionamento, una catena di deduzioni logiche?
Ti ringrazio per il commento che fa molto piacere.
I palazzi mentali (usati ad esempio da Sherlock Holmes) non sono nient’altro che il metodo dei loci applicato al quotidiano e sempre presente nella nostra vita. Ogni informazione con cui veniamo in contatto viene immagazzinata in un “palazzo mentale” che con la pratica cresce e ci permette di ricordare sempre più cose, anche quelle che pensavamo di non poter ricordare. Queso in linea teorica.
In pratica spesso si usa il termine palazzo mentale come sinonimo del metodo dei loci perché per “attivarlo” è necessario uno sforzo cosciente..
Qualsiasi di questi metodi può essere adattato a ciò che ci serve ricordare in base alla nostra plasticità mentale (che può essere allenata), nell’articolo li presento nella forma più semplice. Per i termini scientifici si possono combinare giochi di parole con il metodo dei loci, per deduzioni logiche e/o dimostrazioni matematiche credo che il concetto sia complesso ma fattibile. La chiave (parere del tutto mio, quindi informale), è nell’assottigliare il confine con l’astrazione del numero e del ragionamento. Se ti va di proporre un caso reale vedrò se riesco a spiegarmi in modo più “pratico”.
Spero di essere stata esaustiva, nel caso sono aperta ad altre domande.
– F