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Visione impopolare delle adozioni: come viverle

Continuiamo il nostro percorso nella genitorialità parlando di situazioni particolari come quelle che si verificano nelle adozioni.

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Come sono vissute le adozioni?

Il processo di adozione è un processo dinamico che nasce da una perdita per genitori e bambini: i bambini perdono le famiglie di origine e le famiglie adottive perdono l’idea del proprio figlio. Ad incidere sull’adozione è l’elaborazione della perdita che va a considerare l’arrivo del bambino come un inizio, non come un traguardo.

La genitorialità adottiva nei bambini

È noto come i bambini adottati siano alla ricerca dei loro genitori biologici, non sempre per separarsi dai genitori adottivi, ma per avere una maggiore conoscenza di se stessi. Spesso non comunicano questo desiderio per paura di ferire i genitori adottivi e non farli sentire bravi genitori. Spesso è utile un supporto psicologico per contenere le aspettative genitoriali su un figlio perfetto. Questa ricerca permetterà a bambini e bambine di completare la visione che hanno di sé in un’età che spesso è tra le più delicate e difficili da gestire.

Un bambino particolarmente fragile se esposto a separazioni ripetute può raggiungere una fase di distacco emotivo per difendersi da odio e desiderio della persona persa. Ad aiutarli può essere lo stile di attaccamento sicuro dei genitori adottivi.

La genitorialità adottiva nella coppia

I genitori in coppie adottive vivono la genitorialità in maniera diversa perché mancano dei 9 mesi di preparazione che corrispondono alla gravidanza. Spesso si accompagna, infatti, di un senso di vuoto e perdita che va elaborato e vissuto; queste coppie si sentono genitori in toto solo quando vedono il bambino.

L’intero processo di adozione accompagna i genitori con incertezza relativa al processo adottivo legato a fattori esterni e indipendenti dai genitori. Non di meno è la richiesta fatta ai genitori adottivi di comprendere e accettare la storia del figlio adottato. Si apre una ferita importante che spesso ha bisogno di aiuti psicologici: molti sono i dubbi per il fatto di non poter essere una coppia perfetta o per non meritare di essere genitori.

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Adozione, un incontro di mancanze

L’adozione può essere definita come un incontro di mancanze (un bambino a cui mancano i genitori e una coppia a cui manca un figlio). Il bambino in particolare spesso deve sperimentare la rottura di legami affettivi costruiti con i genitori biologici o altre figure adottive. Ad aiutare in questa situazione è lo sviluppo di un attaccamento sicuro nei genitori adottivi che manifestano disponibilità, emotività e rendono la creazione di un nuovo attaccamento nel bambino in grado di superare esperienze traumatiche, ma questo solo se adottato in un età tale da permetterlo.

A livello di supporto è molto importante anche dopo che l’adozione si è conclusa. Servizi territoriali o gli stessi enti responsabili dell’adozione per percorrere insieme le varie tappe dello sviluppo rimangono a disposizione delle famiglie. È importante perché il successo dell’adozione non è dato dalla sola valutazione della coppia e dalla sua idoneità, ma anche dal supporto continuo.

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La situazione di adozioni in Italia

Le leggi a tutela del funzionamento corretto dell’adozione sono diverse e sono cambiate nel tempo. Nel 2001 l’adozione venne considerata come ultima spiaggia per evitare l’allontanamento dalla famiglia di origine. Le restrizioni nelle adozioni italiane ha causato un aumento nell’utilizzo di agenzie e sistemi internazionali le cui regole sono sancite dalla convenzione dell’Aja 1993 e vengono portate a termine dopo un processo di valutazione di idoneità – criteri fisici, morali, psicologici, economici. 

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I dati medi per completare un adozione

Il trend delle adozioni è in calo per l’aumento dei costi e i dati statistici riportati. L’età media della famiglia che passi la valutazione di idoneità è 40-44 anni, per completare la procedura a 45-49 anni.

La maggior parte delle adozioni si svolge in Europa con minori percentuali in America, Asia, Africa. A livello europeo l’età media dei bambini adottati è 5-9 anni mentre in Asia/Africa è di 1-4 anni.

Le adozioni sono inclusive?

La normativa italiana non si presenta molto inclusiva e non prevede la possibilità che le coppie dello stesso sesso possano adottare dei figli. Non è presente neanche la cosiddetta stepchild adoption, ovvero l’adozione del figlio del proprio partner che spesso causa problemi anche in caso di adozioni eterosessuali. L’Italia oggi permette di riconoscere nello Stato Italiano un’adozione inclusiva solamente se questa adozione è già avvenuta in uno Stato Estero; la sentenza tuttavia dipende da Comune a Comune: lo Stato non ha una disposizione unitaria.

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